L'istanza di aggiornamento al Centro Elaborazione Dati delle Forze di Polizia

Hai avuto un procedimento penale che si è concluso con un'archiviazione, un'assoluzione ovvero con una declaratoria di estinzione del reato? È intervenuta la revoca della precedente sentenza o decreto penale di condanna? Ti è stata concessa la riabilitazione? Ti è stata revocata una misura amministrativa? Allora è opportuno formulare richiesta di aggiornamento delle informazioni contenute nel Centro Elaborazione Dati delle Forze di Polizia. Vediamo come.

Chiunque sia entrato nel "circuito giustizia", poiché magari ha subìto un procedimento penale ovvero è stato segnalato al Prefetto per una violazione di carattere amministrativo, sarà certamente entrato a far parte della banca dati a disposizione delle forze di polizia (si parla, nel gergo comune, di precedente di polizia).

Si tratta di un sistema informatizzato a disposizione delle forze di polizia introdotto e disciplinato dalla Legge 1° aprile 1981, n. 121 ("Nuovo ordinamento dell'Amministrazione della pubblica sicurezza"), e successive modificazioni ed integrazioni, in particolare agli art. 8 e ss., chiamato Centro Elaborazione Dati (CED).

Il CED è istituito presso il Ministero dell'interno, nell'ambito dell'ufficio "Direzione centrale della polizia criminale" ed è, appunto, preposto alla raccolta, elaborazione, classificazione e conservazione negli archivi magnetici delle informazioni e dei dati che devono essere forniti anche dalle forze di polizia in materia di tutela dell'ordine, della sicurezza pubblica e di prevenzione e repressione della criminalita' e loro diramazione agli organi operativi delle suddette forze di polizia, nonché alla loro comunicazione ai soggetti autorizzati e secondo i criteri e le norme tecniche fissate.

L'accesso ai dati ed alle informazioni conservati negli archivi automatizzati del Centro  e loro utilizzazione sono consentiti agli ufficiali di polizia giudiziaria appartenenti alle forze di polizia, agli ufficiali di pubblica sicurezza e ai funzionari dei servizi di sicurezza, nonché all'autorità giudiziaria ai fini degli accertamenti necessari per i procedimenti in corso e nei limiti stabiliti dal codice di procedura penale.

Quel che è opportuno sapere è che le informazioni e i dati suddetti devono essere costantemente aggiornati e corrispondere pienamente alla situazione di fatto esistente, altrimenti l'illegittimità del trattamento di essi potrebbe recare gravi pregiudizi all'interessato. 

In questo senso, se a carico di un soggetto sia stato aperto  un procedimento penale poi conclusosi con un'archiviazione del G.I.P., ovvero sia stato celebrato un vero e proprio processo terminato con una sentenza di assoluzione o, ancora, con una declaratoria di estinzione del reato, è doveroso per l'interessato richiedere l'aggiornamento dei dati contenuti nel Centro con cancellazione della precedente iscrizione.

Analogamente, è opportuno procedere all'aggiornamento di cui sopra se tra le informazioni in banca dati sia riportata una condanna penale cui abbia fatto seguito la concessione della riabilitazione, se - in presenza di condanne pronunciate a fronte di norme, successivamente, depenalizzate, abrogate o sottoposte ad annullamento da parte della Corte Costituzionale - sia intervenuta la revoca della sentenza o del decreto penale di condanna è, infine, qualora una misura di carattere amministrativo (ad esempio: divieto di detenzione per armi, munizioni ed esplosivi) sia stata revocata dalla competente autorità amministrativa.

Diversamente, il precedente di polizia non sarà cancellato - o lo sarà dopo molti anni - e verrà fuori ad ogni controllo (anche il più "banale") da parte degli organi di polizia.

Secondo quali modalità bisogna predisporre l'istanza di aggiornamento dei dati presenti nel CED ed a chi bisogna rivolgerla?

L'art. 10, comma 3, L. n. 121/1981 dispone che <<la persona alla quale si riferiscono i dati puo' chiedere all'ufficio "Direzione centrale della polizia criminale" la conferma dell'esistenza di dati personali che lo riguardano, la loro comunicazione in forma intellegibile e, se i dati risultano trattati in violazione di vigenti disposizioni di legge o di regolamento, la loro cancellazione o trasformazione in forma anonima>>.

La succitata richiesta deve avere un contenuto preciso e può  essere inviata a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento all'indirizzo "Direzione centrale della Polizia criminale/Ufficio Tecnico Giuridico e Contenzioso - via Torre di Mezzavia, n. 9 /121 - 00173 Roma" o tramite posta elettronica certificata all'indirizzo istituzionale dell'ufficio. Può essere inviata e sottoscritta personalmente ovvero da un soggetto delegato (in genere è opportuno affidarsi ad un legale) e, in tale ultima ipotesi, occorre allegare la delega sottoscritta con firma autenticata dell'interessato e la copia di un documento di identità del richiedente. Per  soggetti minorenni, la richiesta di aggiornamento e la sottoscrizione devono essere effettuate dai genitori o dal tutore nominato dal tribunale.

L'istanza deve, inoltre, essere corredata di specifica documentazione: copia - possibilmente conforme all'originale - del provvedimento di archiviazione, della sentenza di assoluzione, della sentenza di non doversi procedere per intervenuta estinzione del reato, della sentenza di non luogo a procedere, dell'ordinanza di concessione della riabilitazione, del provvedimento con il quale il giudice dell'esecuzione revoca la sentenza o il decreto penale di condanna dichiarando che il fatto non è previsto dalla legge come reato (art. 673 c.p.p.) o, in ultimo, del provvedimento dell'autorità amministrativa che ha revocato una misura di carattere amministrativo.

Esperiti i necessari accertamenti, l'ufficio preposto comunicherà al richiedente, non oltre trenta giorni dalla richiesta, le determinazioni adottate.

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